venerdì 2 febbraio 2007

Pubblico & Privato.

Non vorrei fare il politico.
Non potrei fare il politico. Mai.

La politica è per coloro che pensano una cosa, ne dichiarano un altra e ne realizzano una terza, spesso riuscendo a fare delle evoluzioni verbali così azzardate da far vergognare il miglior pilota acrobatico vivente.

Nel corso del tempo, noi comuni mortali ci siamo assuefatti, o meglio "Darwinianamente" adattati, alla presenza della specie "politico", arrivando a digerire, anno dopo anno, le stupidaggini sempre più sperticate e colossali che questi individui hanno voluto propinarci. Se però all'inizio diciamo che il campo di azione era la dichiarazione pubblica, ora la linea di confine si è spostata anche verso il privato.

Mi spiego meglio: se prima il politico si limitava a raccontare balle in merito a come avrebbe risolto il problema del debito pubblico, del traffico o dello smog, salvo poi dichiarare sdegnato a fine legislatura che nulla era stato realizzato per colpa dell'opposizione, del terrorismo o della burocrazia, adesso come moneta d'acquisto della fiducia popolare, usa sempre più spesso termini come "famiglia", "rettitudine morale" o l'apocalittica "cristianità" per riuscire a sdoganarsi ed emergere dalla mediocrità del suo collegio.

E', ovviamente, l'ennesima pratica di stampo americano che abbiamo importato "as is", senza nemmeno preoccuparci di leggere le controindicazioni riportate sul foglietto illustrativo, ovvero senza ricordare che, se è vero che in america tutti i politici sfruttano questo trucco, ponendo la propria rettitudine quale esempio di specchiata onestà, è anche vero che, sempre in america, un politico in testa alle primarie di uno stato, può saltare come un petardo di capodanno per colpa di una foto sfuocata che lo ritrae in dubbie compagnie. Un arma a doppio taglio insomma.

Da noi no, questo concetto è inesistente. E come se qui il significato di vergogna fosse qualcosa di astratto, o peggio, incomprensibile, inaudito.

Così, magari, un leader di partito, all'apice della sua ennesima gaffe, o meglio figura di merda, confessa (involontariamente?) in pubblico di aver privatamente cornificato la moglie, magari a una sola settimana di distanza dall'uscita di 5 pagine di articolo su Famiglia Cristiana, in cui propone se stesso e la sua famiglia come modello a cui ispirarsi.

Ed allora: cari signori politici, che andate in tivu a far vedere ogni giorno il vostro faccione, lasciate che a raccontare minchiate riguardanti le loro vite private ci pensino cantanti ed attori, artisti e modelle, soubrette e calciatori, che hanno almeno il buon gusto di non andare in giro a dire scempiaggini su come intendono sollevare l'economia italiana, ma si accontentano di sollevare al massimo l'audience, mostrando una tetta o una chiappa.

Altrimenti di questo passo finirete anche voi a confessarvi al Grande Fratello, a litigare per un tozzo di pane sull'Isola dei Famosi o a sparare minchiate alla "Talpa". Fateci e fatevi questo favore.

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