giovedì 25 gennaio 2007

Mi sono perso qualcosa ???

Qualcuno ricorda la scena della locandina qui accanto? La prima cosa a cui ho pensato, appena ho visto la pubblicità di una lavastoviglie che in questi ultimi tempi gira su Rai e private, è stata questa immagine.

Ok, faccio il punto: una nota marca produttrice di lavastoviglie, riprendendo - o meglio: sfruttando - uno studio del 2004 sull’efficienza dei sistemi per lavare piatti e pentole, vorrebbe convicere tutti gli italiani, che lavare i piatti a mano non conviene, in quanto antieconomico, inquinante, dispendioso, ed anche cancerogeno via, mettiamo pure questo già che ci siamo, rispetto ad un lavaggio "meccanico". Davanti a tale affermazione ho trasecolato. Mi sono venute in mente le immagini di mia nonna, che vive in meridione, laddove l'acqua è un bene prezioso, che riesce a lavare in una bacinella le pignatte di due famiglie con bambini, ed usa per la turca l'acqua avanzata.

Poi ho pensato a come i pubblicitari vedono la famiglia italiana: sono le due del pomeriggio e "lei" ha appena parcheggiato il SUV nel garage della villetta; si appresta a scaricare 2 sporte della spesa, 3 borse di acquisti nelle boutique alla moda, 2 figli e il labrador dal pelo color miele, di nome Zizou. L'inquadratura indugia sul paraurti anteriore, leggermente ammaccato per l'urto cruento con un bufalo, che quindi giustifica appieno la presenza di un SUV a Cesano Boscone (MI) dove il massimo della anomalia altimetrica convessa è la cunetta rallenta camion all'ingresso del paese, e l'ultimo albero vero è stato rimpiazzato con uno in tecnopolimero, in occasione della festa del paese per il cambio del parroco. Il Tailleur che ha addosso le sta benissimo, si capisce che è una donna di mondo, che sa gestire un marito che fa il Manager, due figli, il cane francese e i 330 metri quadrati di casa (tutta su un piano!!!) con la stessa abilità con cui Bruno Vespa gestisce gli ospiti a "Porta a Porta". Una donna così figuriamoci se lava a mano!

Ma nella mente del pubblicitario si insinua un dubbio: è se invece "lei" fosse una anticonformista? Se nonostante potesse permettersi la colf, il maggiordomo e la cuoca, le piacesse comunque far tutto da sola per dimostrare che oltre ad essere una figa è anche una che se la sa cavare? Cambio di scena: la camera zooma in cucina, l'acqua scorre fluente dal Pozzi-Ginori placcato titanio e "lei", ovviamente sempre in tailleur e armata di guanti in gomma fantasia Naj-Oleari, insapona, sciacqua e impila un numero di piatti sufficienti per sfamare l’11° Battaglione Fanteria “Casale”. Nel mentre riceve una telefonata dalla Sissi, l'amica con la quale sverna al Centro Estetico, e intanto che l'acqua scorre copiosa "lei" si organizza il pomeriggio. E grazie al 'zzo che il pubblicitario fa due conti e si convince che una lavastoviglie consuma ovviamente meno.

Fa due ricerchine su Internet, scopre che un tale ha fatto una prova mettendo da una parte 75 lavapiatti professionisti provenienti da tutto il mondo, e già qui mi rotolo dalle risate pensando alle possibili conversazioni sul torpedone che preleva dall'aereoporto i 75 candidati per portarli al luogo del "test", e dall'altra parte una lavastoviglie di nuova generazione, ultrasilenziosa, extraefficente, zeroinquinante. Pronti via. La lavastoviglie, davanti ad un servizio da 12 batte gli uomini 15 litri a 100 e 1,5kWh a 2,5. Abbiamo lo scoop, vai con la pubblicità progresso! L'Art Director gode come un mandrillo, il creativo si sbizzarrisce nel frattempo lo speaker che deve registrare la voce di fondo, calda e pastosa, si spara un grappino che aiuta sempre.

Peccato che il nostro creativo non legge le due righe sotto nello stesso articolo. O meglio, a me piace credere che lo sprovveduto, preso dalla foga di realizzare lo spot del secolo, non legga il resto della relazione; altri meno ingenui di me direbbero che se ne strafotte bellamente e prende solo ciò che gli interessa. Peggio ancora non cerca altre fonti, non si documenta come farebbe chiunque si appresti a fare un discorso comparativo. E naturalmente lungi da lui dire anche a fine spot che se tutti in italia usassimo una lavastoviglie, dovremmo costruire delle centrali nucleari alle porte di ogni città solo per alimentarle; se la vita media di una lavastoviglie è 10 anni dovremmo rottamare 1 milione di lavastoviglie all'anno calcolando 10 milioni circa di famiglie italiane, ovvero 2750 lavastoviglie al giorno! Un business incredibile e mi domando come mai Tronchetti Provera non ci abbia già pensato, riadattando una parte della Telecom a Polo di Smaltimento Lavastoviglie. Ed ancora: brillantanti ed anticalcare. Per migliorare la loro azione scrostante, impiegano fosfati che favoriscono un processo (vi risparmio il nome) per il quale avviene una maggiore proliferazione delle alghe nel mare, con il conseguente consumo di ossigeno disponibile per gli altri organismi acquatici.

Insomma, se l' amico pubblicitario avesse confezionato uno spot del tipo: "Hey tu, casalinga di Voghera che hai un marito 3 figli, la suocera e tuo papà novantenne tutti sotto lo stesso tetto, tu che tutte le sere cominci a lavare piatti alla sigla del TG e finisci quando alla tv di interessante ci sono solo gli spot delle "calde ragazze al telefono", ho una soluzione per te: la lavastoviglie!" ecco, allora l'avrei trovato sensato, ma quella generalizzazione, quel dire: "lo sapete che una lavastoviglie consuma molto meno dell'olio di gomito", senza specificare l'ambito, mi ha fatto girare la balle ad elica; a questo punto pubblicitari dite pure che la macchina inquina meno della bicicletta o le marmellate industriali sono più sane di quelle fatte in casa, tanto un idiozia più o una meno, che volete che cambi?

Dal canto mio penso ad un single che sporca 2 piatti, 2 bicchieri e quattro posate al giorno e mi domando ogni quanto faccia andare la sua lavastoviglie ultraecologica fotosensibile. Se la media è una volta alla settimana, prima di andare a vivere da soli ricordate di fare la lista nozze e mettere come richiesta il servizio da 12, altrimenti arrivati al mercoledì siete fottuti.