mercoledì 28 maggio 2008

Si stava meglio quando si stava peggio?

Sono nato in un periodo in cui esisteva solo la televisione in bianco e nero, il canale era uno solo e non trasmetteva neppure durante tutto l'arco della giornata. La musica su audio cassetta aveva la data di scadenza: la compravi e dopo una cinquantina di repliche più che la Pastorale di Bach ascoltavi un'invocazione satanica. Gli eroi di carta erano Tiramolla e Soldino, sarebbero arrivati qualche anno dopo i supereroi della Marvel, i nostrani Tex e "Il gruppo TNT", mentre sul piccolo schermo la scelta era obbligata: il Carosello, poi tutti a nanna senza far storie.

Sembrano passati anni luce, e io sono uno degli anni 60. Se mi metto nei panni dei miei genitori l'abisso diventa enorme, la differenza tra i miei figli ed i loro nonni è siderale. Tutto in poco più di mezzo secolo. Anche l'informazione era diversa. Migliore? Peggiore? Non lo so, non sono riuscito ancora a capirlo bene. Sicuramente ora è più pluralista, nel senso "ampio" del termine. Tutti possono dire la loro, far conoscere il proprio pensiero, chi bloggando in spensierata allegria, chi impegnandosi socialmente; è indiscutibile che se hai qualcosa da dire puoi avere potenzialmente milioni di lettori, che tu sia o meno un "professionista" dell'informazione.

Ma a questo punto una domanda sorge spontanea: ha ancora senso parlare di verità dell'informazione quando le fonti si moltiplicano, si intrecciano, a volte si confermano ed altre si smentiscono a vicenda? Ha senso discutere di fatti laddove il fatto è ormai stato sostituito dall'opinione? Voglio dire: io non ho accesso alla fonte delle notizie, non lo ha il mio vicino e sempre più spesso non lo ha nemmeno il giornalista, che non fa altro che mettere "in bella" gli scarni comunicati Ansa, Reuters, Bloomberg, assecondando la politica seguita dalla sua direzione editoriale. Esiste un pluralismo in quanto tutti possono dire la loro, ma dire tutto è come non dire nulla. Il lettore che vuole realmente informarsi, ai giorni nostri, deve surfare in edicola attraverso almeno 4 testate, leggere una decina di Blog, ascoltare non meno di 6 telegiornali: un delirio.

Un esempio? Le basi NATO in Italia. Mentana a Matrix sostiene ve ne siano sette (cosa che con un po' di buon senso risulta già di per se ridicola); Grillo il 25 Aprile spara un roboante 113. Dove sta la verità? Cazzo non è che si possono perdere per strada 106 basi, non parliamo di molliche di pane... E' presto detto: uno parla di basi NATO (Mentana), mentre Grillo fa il conto delle installazioni militari USA nel Bel Paese. Il dato reale, tra l'altro pubblico, ottenibile grazie ad una relazione annuale che il Pentagono mette a disposizione di tutti all'indirizzo http://www.defenselink.mil/pubs/BSR_2007_Baseline.pdf, parla di 89 installazioni tra Esercito, Marina ed Aviazione. Pubbliche. Quelle segrete non si sanno, senno che basi segrete sarebbero?

Ecco il giochino è questo. I fatti diventano opinioni ogniqualvolta vengono decontestualizzati. L'informazione globale e pluralista è una cosa bellissima, tutto alla portata di tutti, ma il polverone che si solleva attorno ad ogni notizia ha sempre più spesso l'aspetto di una cortina (di ferro?).

Alla fine si stava meglio quando si stava peggio? Era meglio quando le notizie le metteva in giro il Ministero per la Propaganda o adesso che le mette in giro il capogruppo del PdL-PD ? Non lo so davvero. Oggi come allora non si ha molta scelta reale. Prima perché le notizie erano censurate, non arrivavano proprio; ora per la ragione opposta, sono troppe e contraddittorie e cercare con la propria testa dove sta di casa la verità è uno sforzo improbo per chi è abituato a non pensare.
In fin dei conti però ritengo sia meglio nuotare in un mare inquinato, alla ricerca della propria isola, piuttosto che rimanere inchiodati in spiaggia a giocare con paletta e secchiello, no?

mercoledì 14 maggio 2008

Il Contraddittorio!

Venne il giorno in cui il Poeta disse "Voglio parlar della Luna"
Ma senza esitazione gli fu chiusa ogni tribuna

Muto ed attonito rimase l'ignaro cantore
Dinnanzi a ciò che di censura avea il sapore

Ma la Ragione era chiara e palese
era di Stato, città e paese!

"Sinché il giorno splenderà perentorio,
Taccian le voci: non c'è Contraddittorio!"

venerdì 9 maggio 2008

Pulizie di Primavera

La notizia è di quelle ghiotte, quelle che portano un tiepido raggio di sole in una giornata grigia. Certo, potendo scegliere preferivo fare un sei al superenalotto, ma sono uno che sa accontentarsi.

Vengo al dunque, partendo dalla fine: Letizia Brichetto Arnaboldi, coniugata Moratti, sindaco di Milano dal 29 Maggio 2006, ha silurato Vittorio Sgarbi, da ieri ex Assessore alla Cultura. Cazzo! Finalmente, aggiungo.

Al di la del fatto che mettere "Vittorio Sgarbi" e "Assessore alla Cultura", nella stessa frase è voler partorire un ossimoro insopportabile (N.B. non confondiamo Cultura con sapienza o conoscenza, che sono ben altra cosa), resta la realtà dei fatti: Sgarbi è un personaggio televisivo, uno storico dell'Arte, un divulgatore. Stop. La sua capacità si ferma qui. Affidargli l'Assessorato alla Cultura è come voler fare di un piromane un pompiere, di un malato di Parkinson un artificiere. No sense.

Il perché di questa decisione è presto detto: "Mancanza di rispetto per la Giunta comunale, mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini" e quindi "rottura del rapporto di fiducia con il Sindaco e con i colleghi Assessori". In due parole: "Sgarbi ha rotto i coglioni"
Letizia, scusa se ti do del tu, ma ci hai messo due anni per comprendere che il fenomeno Sgarbi era la persona sbagliata al posto sbagliato? Capisco che la Politica abbia i suoi tempi - elefantiaci - ed i suoi compromessi, ma per quanto ancora un demente doveva ammorbare i cittadini milanesi imponendo le sue idee, dando del deficiente mettil'insultocheprefersci a tutti quelli che non la pensano come lui ? Oltretutto è impossibile pensarla come lui, dato che in vent'anni ha cambiato più idee lui di quanti pannolini io ai miei figli.

Ma chi è Sgarbi? Vediamo: un individuo che, alla faccia della coerenza, ha cominciato parlando d'Arte insultando gli spettatori della platea del Maurizio Costanzo Show, augurando la morte del suo maestro Federico Zeri, poi si è dato alla politica ed è stato iscritto alle liste del partito Comunista, Lista Pannella, Lista Consumatori, l'Unione, PSI, Repubblicano, Democristiano, Liberale, Foza Italia, affrancato alla destra estrema (MSI), et voilà triplo carpiato con doppio tonneau, coefficiente di difficoltà 4.6, una roba ai limiti delle possibilità umane.

Nel 96 dopo essere stato trombato per le elezioni regionali in Veneto ha detto dei veneti: "Sono dei deficienti. Egoisti. Stronzi. Destrorsi. Unti. Razzisti. Evasori. Hanno scelto la Lega? Complimenti. Risultato: si ritrovano a essere governati dai meridionali democristiani e dai comunisti". Si è dichiarato ateo ma ha criticato ed attaccato Cecchi Paone per le posizioni di quest'ultimo nei confronti della Chiesa, come dire: a me della Nutella non me ne frega un cazzo, ma guai a te se ne parli male. E' stato cacciato da Sottosegretario ai Beni Culturali nel 2002 (faceva aprire fuori orario i musei per portare i suoi amici a visitarli). Ha subito numerosi processi ed è stato oggetto di condanne definitive per assenteismo, diffamazione, falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, scampandone altrettante non per assoluzione ma per sopravvenuta prescrizione.

Un cialtrone tuttotondo, uno che in un paese normale avrebbe potuto fare si e no il lavacessi, il custode di pile di letame, lo spaventapasseri, insomma tutto fuorché l'Assessore alla Cultura. La cosa tragica è che ora, al posto di allontanarlo per l'ennesima dimostrazione di cafonaggine, inciviltà e maleducazione verrà reclutato dal quell'osceno mondo televisivo sempre a caccia di trombati e trombate. E lui saprà trarne indubbio vantaggio.

Mi si potrà obbiettare che comunque anche il solo bloggarci sopra equivalga ad attribuirgli una certa importanza. Ok, avete ragione, prometto che è l'ultima volta che lo faccio. Ma stamattina mi sono preso questa libertà. E per concludere gli devo riconoscere una qualità: è indubbiamente uno dei pochi personaggi pubblici realmente trasversali, nel senso che sta sulle palle in egual misura sia a quelli di Sinistra che a quelli di Destra. Un record mica da ridere eh ^^

Oggi anche se a Milano c'è sciopero dei mezzi questa città mi piace un po' più di ieri. Sarà l'aria di primavera ?